Prova Dunlop d212 Gp Racer

Cougar34/ Luglio 8, 2019/ Test e Prove/ 0 comments

Prova Dunlop d212 Gp Racer

In questo articolo vi descriverò, dopo due treni usati, come mi sono trovato in sella alle Dunlop d212 GP Racer in mescola M, il fratello piccolo del top di gamma intagliato della Dunlop il d213 GP Pro, sia all’anteriore che al posteriore.

Un pneumatico pensato per essere sfruttato in pista ma che non disdegna l’uscita domenicale tra i passi di montagna. Meno tecnico del d213 Gp Pro, ma non per questo meno performante sopratutto per un amatore in pista, in quanto è più “semplice” come gomma.

Le prime cose che si notano è un anteriore non molto appuntito come il precedente d211 GP Cacer , ma ugualmente reattivo, il posteriore accompagna la moto in piega dando molta fiducia.
Appena salito mi sono trovato un pochino spaesato: la moto sembrava quasi cadere in curva dopo i primi gradi di piega , per poi, però, poggiarsi sulle spalle e li piantarsi bene a terra con le unghie e con i denti.

La mescola M mi è sembrata non troppo morbida: le ho testate due giornate intere in pista e non hanno mollato mai anche quando sono affiorati i testimoni, e quindi gomma finita!
Unica pecca data dalla mia non conoscenza del pneumatico in questione è che bisogna stare attenti alle regolazioni delle sospensioni perché la carcassa molto dura del posteriore vuole taratura del mono ammortizzatore posteriore più “morbida” .

Il primo turno in pista con questo d212 GP racer ho seguito i consigli della Dunlop e sono sceso in pista con pressioni a caldo 1.35-1.45 al posteriore e 2.3-2.4 all’anteriore ed un giro in meno di precarico molla del mono ammortizzatore posteriore.
La gomma si è comportata bene, la moto gira facilmente ed il posteriore non da alcun segno di cedimento.
Al rientro ai box ho controllato le pressioni e ho scoperto la magagna: Il posteriore si era strappato.

Gomme strappata

In un primo momento me la sono presa con l’ultima curva di Vallelunga: La Roma, successivamente ho pensato che, aver dato solo un giro in meno al precarico non sia stato sufficiente.
Ho dato un altro giro in meno al mono ammortizzatore posteriore e sono rientrato. La moto è diventa lenta a girare ed allargava le traiettorie, ma il posteriore iniziava a pulirsi anche se ormai il danno era fatto.
Sfilate di 3mm e ritarate le forcelle sono rientrato in pista e finalmente mi sono sentito a mio agio, come durante il primo turno, la gomma posteriore lavorava bene, quindi ho iniziato a spingere e queste gomme sono andate benissimo: ti aiutano ad entrare in curva con il freno in mano, cosa che per me non è del tutto naturale.
Alla fine del turno però ho iniziato a sentire l’anteriore più leggero, ho controllato le pressioni e trovato il posteriore a 1.6 mentre all’anteriore era salito a 2.4.
Il turno successivo sono entrato con 2.2 all’anteriore e credo di aver trovato la mia ricetta perfetta lasciando il posteriore a 1.7

Qui sotto ho messo il video on-board del mio primo turno della seconda giornata in pista con queste Dunlop d212 Gp Racer.

Nell’utilizzo stradale le pressioni usate da me sono ben diverse: a freddo 2.2 all’anteriore 2.2 al posteriore.
Il d212 GP racer nel mese estivo si comporta molto bene, ho notato che a confronto al Racetec rr della Metzeler queste gomme vogliono essere scaldate maggiormente ma per il resto danno una durata chilometrica più alta anche se con tecnologia multi-mescola entrambe.

Le gomme in mescola soffrono l’umido e le basse temperature, infatti d’inverno meglio stare attenti, come anche queste GP Racer da fredde tengono molto poco e ci mettono tempo prima di scaldarsi un minimo e quindi non scivolare alle singole aperture di gas.

Per concludere, sono ottime gomme e le rimonterò.
Se si vogliono usare in pista e per divertirsi sui passi di montagna, sempre rispettando il codice della strada, mi raccomando, sono perfette.
Non sono gomme che durano 2.000km ma neanche 8.000km (dipende come le maltrattate) e se si volesse usare la moto di inverno per girare con la pioggia ed il freddo sarebbe meglio pensare ad un pneumatico meno “pistaiolo”.

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